L’ITALIA, LA DIGITALIZZAZIONE MANCATA e il lungo “Black Friday” delle Privatizzazioni di Stato.

marcello lopez – geopolitical and intelligence analyst – blogger, editor & entrepreneur

Con lo scoppio della pandemia cinese, che ha costretto tutto il mondo al lockdown, l’arretratezza digitale dell’Italia sta emergendo in tutta la sua drammaticità.

Il pensiero allora mi corre al progetto SOCRATE (acronimo di Sviluppo Ottico Coassiale Rete Accesso TElecom), ideato negli anni novanta da Telecom Italia sotto la guida di uno dei tanti vituperati boiardi di stato il cui nome era Ernesto Pascale e che mirava alla realizzazione di una rete cablata a banda larga a copertura nazionale, destinata a raggiungere 10 milioni di abitazioni.

Il Progetto, partito ufficialmente nel 1995, fu interrotto nel 1998.

Al momento dell’interruzione del progetto, il servizio aveva già raggiunto circa un milione e mezzo di abitazioni in 64 città italiane.

A quell’epoca la presidenza Clinton, nei suoi comizi elettorali, ancora “cianciava” di progetti di autostrade digitali ancora interamente da realizzare.

Ernesto Pascale fu amministratore delegato della capogruppo STET – Società Finanziaria Telefonica S.p.A. (controllate ILTE, FINSIEL, ITALTEL, SIP poi Telecom Italia/TIM, STET International, S.C.S. Comunicazione Integrata, Telespazio, SIRTI, ITALCABLE, IRITEL, Stream, Optimes, CSELT, Scuola Superiore Guglielmo Reiss Romoli).

Sempre negli anni ’90 un altro orribile boiardo di stato che risponde al nome di Vito Gamberale avevo reso SIP – Divisione Servizi Mobili, poi divenuta TIM la prima compagnia di TLC al mondo nella telefonia mobile.

Vito Gamberale, è stato Amministratore Delegato SIP, Direttore Generale Telecom Italia, Amministratore Delegato TIM (Telecom Italia Mobile)

E ancora un altro sconsiderato boiardo di Stato è stato Giancarlo Elia Valori, allora Presidente della SME.

La SME, il gruppo pubblico più grande e importante dell’industria agroalimentare italiana, venne ulteriormente ottimizzato e potenziato durante la presidenza di Valori, attraverso il controllo di floride aziende: il primo settore era quello delle conserve alimentari, con Cirio, Bertolli, De Rica, Società delle conserve alimentari; il secondo settore comprendeva gelati e i surgelati, con Motta, Antica gelateria del Corso, Surgela e Valle degli Orti; il settore dolciario, il terzo, gestiva invece i marchi Motta, Alemagna, Pavesi, Pai; il quarto settore riguardava la distribuzione moderna con la GS (Società generale supermercati) e la Sico; il quinto e ultimo settore, comprendeva la ristorazione, attraverso Autogrill, Sirea, Esco, che utilizzavano anche la rete dei Ciao della Pavesi.

Giancarlo Elia Valori, Presidente di International World Group e La Centrale International, nonché della Fondazione Laboratorio per la Pubblica Amministrazione, della Delegazione italiana della Fondazione Abertis e di Huawei Technologies Italia.
Ex Presidente di Gruppo Autostrade, Sirti Internazionale, Italstrade, SME (Società Meridionale Finanziaria), G.S.-Società Generali Supermercati, Italstrade, IGI (Istituto Grandi Infrastrutture), Blu (gestore di telefonia mobile), Unione Industriali di Roma, Confindustria Lazio, Torno Internazionale, Autovie Venete, Milano-Mare e Milano Tangenziali, Sviluppo Lazio, La Centrale Finanziaria Generale, AISCAT (Associazione Italiana delle Società Concessionarie di Autostrade e Trafori), ASECAP (Association europènne des concessionaries d’autoroutes et d’ouvrages à pèage).

E a proposito dei supermercati GS, grazie all’intuizione di Valori sulle prospettive dell’enorme potenziale del mercato cinese e in virtù dei suoi privilegiati rapporti personali con i vertici del Partito Comunista Cinese, negli anni ’90 era in procinto di concludere un importantissimo accordo – per tutto il Sistema Italia – per lo sbarco in Cina dei supermercati GS, che sarebbero stati in assoluto la prima azienda di GDO occidentale in Cina, fungendo da cavallo di troia per tutta la filiera italiana dell’alimentare e in prospettiva per tanti altri settori dell’eccellenza manifatturieria Italiana.

Da sx Giancarlo Elia Valori con la Signora Emilia Valori con i  Presidenti della Repubblica Popolare Cinese Deng Xiaoping, Yang Shangkun Jiang Zemin, Xi Jinping, Lu Hao capo del Ministero delle risorse naturali e Zhang Gaoli vice premier della Repubblica Popolare Cinese tra il 2013 e il 2018. 

Ma cosa accadde allora direte voi, perché tutto ciò non si realizzò ?

Perché arrivò il governo Prodi che raccontò agli Italiani che, se avessero voluto entrare nell’Euro, si sarebbero dovuti (S)vendere i gioielli di Stato creati con i denari dei contribuenti italiani.

Fu evidentemente un ottimo affare … per chi comprò ovviamente.

 Romano Prodipresidente dell’Iri dal 1982 al 1989 e poi dal 1993 al 1994, Presidente del Consiglio dei ministri della Repubblica Italiana per due volte (dal 1996 al 1998 e dal 2006 al 2008)