COVID-19 : quando la Propaganda Cinese e la Disinformazione Mainstream vanno a braccetto

Munificenza cinese o forniture regolarmente pagate dal Governo Italiano ?

marcello lopez – geopolitical and intelligence analyst – blogger, editor & entrepreneur

Propaganda cinese a Milano

La notizia di Formiche.net sull’importo economico dei due contratti 209,5 milioni di euro stipulati dalla Protezione civile con l’azienda cinese Byd per 180 milioni di mascherine, contratti firmati da un dirigente del dipartimento di Angelo Borrelli, il coordinatore Gaetano Mignone, è stata confermata da fonti della Farnesina a Formiche.net sia nell’ importo che nella composizione dei contratti.

Uno da 100 milioni di mascherine, di cui 7 milioni sono state consegnate lo scorso martedì, composto di 50 milioni di Ffp2 al prezzo di 1,50 euro ciascuna e altri 50 di mascherine chirurgiche al prezzo di 0,29 euro ognuna. Il secondo contratto invece prevede l’arrivo in Italia di altre 80 milioni di Ffp2 allo stesso prezzo di prima.

Pertanto sarebbe opportuno che dal Governo e in particolare dal Ministero degli Esteri fosse chiarito – ogni volta – quanta parte di aiuti pervenienti fa Paesi esteri sono realmente aiuti o pagate commesse a prezzi di mercato se non di più.

Poi sappiamo anche che, grazie ai buoni uffici Milano Finanza – Class Editori (che edita tra gli altri Mf e Italia Oggi) socio di WeToBusiness, il veicolo operativo di WeChat in Italia – è scattata l’operazione tra Farnesina, Protezione Civile, Intesa Sanpaolo, il professor Ricciardi e l’ambasciata a Pechino che ha cercato subito fornitori per acquistare 1.000 macchine per la respirazione artificiale perché era noto che c’erano stock disponibili nel Paese asiatico.
L’ amministratore delegato di Intesa San Paolo Carlo Messina ha dichiarato recentemente di voler investire fino a 100 milioni per almeno 2.500 ventilatori polmonari e portare così a 7.500 i letti in terapia intensiva.

Shanghai – Di Maio regala la maglia azzurra a Xi Jimping

All’entusiasta Ministro Di Maio vorrei ricordare quanto scriveva il 5 settembre 2019 l’agenzia di stampa Xinhua a proposito della sua nomina di alla guida della Farnesina:
“Una scelta insolita come ministro degli Esteri” sottolineando le scarse conoscenze linguistiche. “Il 33enne Di Maio – sottolinea l’agenzia – ha dimostrato poco interesse per le questioni globali nella sua vita pubblica”.
Il commento su Di Maio arriva a conclusione di una lunga analisi della Xinhua sul Conte bis, che “sembra mettere il Paese su un percorso pro-europeo, qualcosa cui gli osservatori economici hanno già plaudito”.

E sarebbe anche auspicabile che molti media mainstream evitassero di fare disinformazione filocinese determinando nell’opinione pubblica un pericolo strabismo geopolitico sulle alleanze e sui reali interessi strategici della nazione.

Altrimenti sapete che risultato otteniamo ?

Ce lo dice l’ultimo sondaggio della Swg del 6 aprile sc. che mostra (sigh !) un repentino “innamoramento” degli Italiani per la Cina, ora preferita agli Stati Uniti come alleato.

Spiega Swg: “La crisi legata alla pandemia cambia anche la percezione degli scenari politici a livello globale.
L’empatia dovuta all’essere state le due realtà più colpite nella fase iniziale dell’epidemia, ma anche gli aiuti reciproci, producono un notevole avvicinamento degli italiani alla Cina, al punto da preferirla come alleato rispetto allo storico partner americano”.


Mi chiedo se occorra essere degli esperti di geopolitica per capire da che parte l’Italia deve stare e sapere che gli Stati Uniti non sono solo l’amministrazione che in un momento dato è in carica.

Pullman della cinese Byd

D’altra parte come possiamo rimproverare questo “appecoramento” popolare se solo due anni fa due grandi stilisti italiani, per una presunta gaffe, si esposero pubblicamente alla gogna cinese con questa rappresentazione di scuse “fantozziana” che sarebbe stata salvata nella sua dignità solo con un rituale e conclusivo onorevole hara-kiri.
[(N.d.R.) Anche se, a dirla tutta, questo concetto di “onore” è estraneo alla cultura cinese: infatti a differenza del Samurai giapponese, la lealtà nell’antica cultura militare cinese era fluida e non c’era vergogna di volgere verso altri padroni la propria fedeltà; spesso, i generali sconfitti si arrendevano e si univano ai loro conquistatori per combattere contro i loro vecchi padroni. Per esempio. la marina mongola era formata per lo più da ufficiali Song che guidarono la carica contro la famiglia imperiale Song fino a quando la dinastia Song fu sconfitta.]

Moda: Dolce e Gabbana chiedono scusa alla Cina

Fortunatamente non tutti i grandi media europei sono proni al Regime di Pechino fingendo, come le tre scimmiette, di essere sordi, ciechi e muti.
Qualche direttore ha ancora la schiena diritta.

Così il direttore del giornale tedesco Bild, Julian Reichelt, replica in un video, pubblicato il 17 aprile sc., al Presidente cinese e segretario del Partito Comunista Xi Jinping.

Precedentemente il governo cinese, attraverso la sua ambasciata in Germania, aveva inviato una lettera al quotidiano tedesco per chiedere le scuse da parte del suo direttore che nei giorni scorsi aveva affermato che la Cina avrebbe dovuto provvedere al pagamento dei danni provocati dal coronavirus nel mondo.

Ascoltalo ! Ne vale la pena.

Il direttore del giornale tedesco Bild, Julian Reichelt, replica in video, a muso duro, a Xi Jinping (doppiato in Italiano)

Per quanto riguarda i Russi non ne accenno per il semplice fatto che sono degli amici/nemici di antica data della saga USA/URSS (e ancor prima antecedente il bipolarismo) i cui rispettivi servizi di intelligence e militari hanno un’antichissima consuetudine di antagonismo ma anche di collaborazione.

Il giornalista de La Stampa Jacopo Iacoboni, che negli ultimi giorni ha seguito il caso degli aiuti da parte della Russia per affrontare l’epidemia di COVID-19, cerca di spiegare cosa si nasconde dietro questa mossa di Vladimir Putin.