Napolitano faceva la cresta sui voli di servizio quando era eurodeputato

Napolitano

Nel 2004 l’allora presidente della Commissione affari costituzionali del Parlamento europeo Giorgio Napolitano viene tallonato da un giornalista tedesco a proposito di uno scandalo sui rimborsi delle spese di viaggio per e da Bruxelles che lo vede coinvolto.

Il video viene mandato in onda in prima serata sulla tv tedesca il 17 marzo 2004 ma, come purtroppo spesso accade, in Italia non è mai stato trasmesso né diffuso … chi sa mai perché.

Nella rete dell’inquisitore Hans-Peter Martin non è finito solo il barbuto Martin Schulz, approdato alla notorietà per lo scontro con Berlusconi, ma anche l’attuale Presidente della Repuublica, anche se in Italia la notizia era passata del tutto inosservata. Napolitano, per un volo Roma-Bruxelles di 90 euro, otterrà un rimborso di 800, più altri 80 per il taxi e 268 come indennità di missione.

La Rimborsopoli scatenata dalleuroparlamentare austriaco, spietato segugio a caccia di prove con microfoni nascosti e microtelecamere, va oltre l’intrallazzo del gettone quotidiano di 262 euro di diaria incassato da una moltitudine di suoi colleghi anche nei giorni senza sedute a Strasburgo e Bruxelles.

Fosse solo questo, dai conti fatti da Martin il salasso per le casse europee sarebbe limitato a poco meno di 2 milioni di euro.

Il canale tedesco Rtl lo ha filmato all’aeroporto di Bruxelles. Cercavano un caso esemplare per mostrare a milioni di telespettatori come, sfruttando la cieca generosità dei regolamenti, gli eurodeputati possano ricavare il massimo con una minima spesa.

Lunedì 15 marzo Napolitano viene intrappolato da una troupe di Rtl allaeroporto di Bruxelles appena sbarcato dal volo TV 703, partito da Roma, della Virgin Express, una compagnia low-cost.

Nel servizio di Rtl una voce fuori campo attacca così: «Per il volo di sola andata da Roma a Bruxelles, egli (Napolitano) riceve un rimborso di circa 800 euro. La sera prima abbiamo guardato su Internet quanto costava quel volo: il prezzo, incluse tasse aeroportuali, era meno di 90 euro.

Tirate le somme, il parlamentare con un solo volo ha avuto un guadagno netto superiore a 700 euro, soldi che entrano puliti nelle sue tasche».

Cosa risponde Giorgio Napolitano?

Boris Weber,inviato di Rtl a Bruxelles, lo ha tallonato nei corridoi dell’Europarlamento con microfono e telecamera spianati. Inutilmente.


Un minuto e 30 secondi di immagini dal vivo con Napolitano, doppiopetto grigio sbottonato, sempre più sgusciante e incavolato nel vano tentativo di scrollarsi di dosso il curiosone teutonico. «I questori sono incaricati di fornire una risposta», alza la voce in inglese.

«Ma sono quattrini dei contribuenti» gli ribatte ostinato linseguitore. «Io rispondo solo ai contribuenti italiani» cerca di zittirlo Napolitano. Weber lo molla solo quando Napolitano minaccia di chiamare la polizia.

Che a Bruxelles va giù duro coi ficcanaso della stampa, come ha dimostrato il caso del corrispondente di Stern, Hans-Martin Tillack, al quale hanno perquisito casa e ufficio portandogli via tutto larchivio per scoprire i suoi sgraditi informatori nei Palazzi comunitari

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