L’Islam waahabita vuole entrare nella “cattedrale” della laicità, del Risorgimento e dell’identità Italiana: il Teatro alla Scala


Il principe ereditario Mohammad bin Salman, accusato di essere il mandante dell’assassinio del dissidente Jamal Khashoggi, drogato, torturato, smenbrato con una motosega e presumibilmente cremato nella fornace della residenza del console generale del Regno ad Ankara.  

La notizia è che il sovrintendente Alexander Pereira starebbe sponsorizzando un’accordo tra l’Arabia Saudita e il Teatro alla Scala, che potrebbe spianare la strada a un posto per il governo di Riad nel Consiglio di amministrazione tra i soci fondatori del massimo teatro lirico italiano.
Le anime finte belle italiane ma fortemente interessate all’accordo, irridono coloro che vi si oppongono con un argomento principe che a qualsiasi ossevatore di media intelligenza e background culturale fa accapponare la pelle:

“Con tutte le armi che vendiamo ai Sauditi che sarà mai averli nel CDA della Scala e godere dei loro petrodollari per finanziare l’illustre istituzione ?”

Chi pone come dirimente e incontrovertibile questo retorico quesito fa supporre, anche al commentatore più sprovveduto, di avere a che fare con qualcuno che ci è o che ci fa.
Ma il dubbio è presto superato considerando lo spessore culturale e professionale degli addetti ai lavori in questo milieau sui quali è oggettivamente impossibile affermare che siano degli stolidi Candide…
Questa considerazione ci porta dritti all’ipotesi che “ci facciano”.
Ed è questa la dimostrazione che anche su questo piano, apparentemente avulso dagli stretti argomenti economici pur essendo anch’esso produzione, seppur culturale, il capitalismo globale ha fallito miseramente la sua maieutica dalla quale estrarre principi di libertà e democrazia mostrandosi invece, a contrariis, molto più funzionale ai regimi dispotici e autoritari ed all’involuzione delle democrazie liberali occidentali così come le abbiamo conosciute nel secondo dopoguerra.

Da quasi cinquant’anni, la monarchia saudita è impegnata nel più imponente progetto di propaganda in occidente.

Negli ultimi 50 anni, Riyadh ha investito almeno 76 miliardi di euro ($ 86 miliardi) nell’estremismo wahabita.

L’Associazione mondiale Muslim Youth e la Muslim World League stanno finanziando numerose fondazioni, scuole e moschee in tutta Europa per promuovere l’ideologia Salafita e Wahhabista.

Dollaro dopo dollaro, questi investimenti per la famiglia Saud si sono rivelati molto più fruttuosi di qualsiasi dollaro investito in hardware militare. 
Tutto ciò viene usato contro di noi e contro tutto ciò che rappresentiamo, ogni giorno.


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