Il piazzista Saccomanni a Londra per incontrare Osborne – Sky TG24 – Sky

By Tyler Durden

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ECCO COSA CI RACCONTANO I MEDIA …….

VIDEO :  Saccomanni a Londra per incontrare Osborne – Sky TG24 – Sky.

(ANSA) Due gli appuntamenti istituzionali a Londra: con il cancelliere dello Scacchiere, George Osborne, ieri mattina a Downing Street, mentre questa mattina sara’ ricevuto alla Bank of England dal governatore della banca centrale inglese, il canadese Mark Carney che e’ anche presidente della Financial Stability Board. Domani in serata terra’ un intervento alla London School of Economics dal titolo ‘Toward e genuine economic and monetary union?’, ma con in mezzo un programma fitto di incontri nella City, London Stock Exchange compreso, con grandi gruppi, operatori e investitori.

TRADUZIONE PER I NON VEDENTI

Saccomanni dopo aver più volte proclamato a partire dalla scorsa estate la fine della crisi italianai, ed anche riuscendo a superare se stesso affermando che addirittura la crisi mondiale è finita (TG1 Online, 27.10.2013, commento ad intervista a “Che Tempo che fa” del Ministro dell’Economia). addirittura litigando con l’ISTAT che gli rimprovera con i numeri un ottimismo diciamo “un po’ eccessivo” (per usare un eufemismo) sta mettendo in atto quanto si era proposto fin dall’estate con l’annunciata privatizzazione dei beni statali.

La tappa londinese è una  ( tra le più importanti) che il “nostro” ministro utilizzerà per proporre a prezzi di saldo gli assets strategici nazionali più importanti, con buona pace della seconda potenza manifatturiera d’Europa., l’Italia appunto. Ma mica partendo da quelli secondari, si parte addirittura dall’ENI, il gioiello dei gioielli!  Tutto come previsto viene da dire.

ENI etc.

Il nostro grandissimo e coraggiosissimo ( come si è definito lui stesso) ministro dell’economia (dovremmo sapere l’ economia di quale paese, però … 😉 ) per giustificare la personale iniziativa saccomanniana sulla vendita di ENI citava come spiegazione l’interesse straniero a comprare ENI piuttosto di quello italiano a vendere.

Della serie: Saccomanni per chi lavora, per l’interesse degli italiani o per quello dei partners europei/potenziali compratori di ENI ?

Il dubbio è più che lecito, memento le privatizzazioni del 1992 in cui il suo nume tutelare M. Draghi ebbe un ruolo estremamente importante, in effetti a venti anni di distanza ha fatto una grande carriera essendo per altro persona molto brillante.

Inoltre, vale certamente la pena di spendere alcune parole sulle azzardate e per nulla azzeccate passate previsioni del ministro dell’ economia. Prima di tutto ammetto candidamente di pensare, purtroppo, che Saccomanni deliberatamente e con la grancassa annunci a ripetizione che la crisi è finita – secondo me senza alcun supporto reale – solo per giustificare successivamente azioni straordinarie, anzi approfittando dei problemi che emergeranno e della crescita che non ci sarà per privatizzare quanto lo Stato non dovrebbe privatizzare:

il grande dubbio resta il perchè di tale comportamento, che abbia qualche tornaconto (politico intendo, non posso pensare ci sia dell’altro) ?

Ho la sgradevole sensazione che il “Governo delle Larghe Attese” stia cercando di tranquillizzare la popolazione dicendo che la crisi è finita, solo per correggere costantemente al ribasso le previsioni in un secondo tempo. E magari trovando la scusa per (s)vendere i gioielli di famiglia.

La Politica degli “amici” Anglo-Franco- Americani

Gli Stati Uniti sanno che la sbandierata minaccia cinese è un ballon d’essai e non la temono, a dispetto di quanto passa per il mainstream mediatico

Le lavorazioni che la US Corporation ha rifilato alla Cina ( mi riferisco ovviamente in particolare alla prima fase della sua industrializzazione con l’ingresso “truffaldino” della Cina nel WTO grazie al sostegno di Washington) hanno  delocalizzato colà le lavorazioni c.d. polluting labour-intensive, ecologicamente devastanti, che hanno ridotto un’intero continente  in condizioni non certo migliori della nostra Campania e del nostro Casertano.

I Cinesi per la loro sopravvivenza sono già costretti a sfruttare intensamente l’Africa.

Alleati in Oriente più o meno affidabili i Cinesi ne hanno solo uno : il regime balzano della Corea del Nord di Kim Jong-un.

In compenso hanno nemici storici e temibili come i potenti Giapponesi.

Il vero timore degli Anglo/Franco/Americani è l’asse Euroasiatico Russo/germanico.

In quest’ottica stanno cercando di accappararsi tutti gli assets di valore delle nazioni del Sud Europa ( come dimostrano le recenti acquisizioni in funzione preventiva antitedesca) E IN PARTICOLARE DELL’ITALIA.

Quello che NON deve succedere è che nel transitorio – come preconizzato per es. da Le Monde Diplomatique(aggiungo, seguendo il filo logico dell’eminente testata d’oltralpe, che si sta attuando lo storico sogno egemonico tedesco in Europa, di fatto riferendosi senza citarlo all’applicazione del progetto nazista di Europa comune di W. Funk):  – da qui alla caduta della moneta unica – l’Europa tedesca possa impossessarsi di aziende strategiche dei paesi periferici che possano contribuire a rafforzare il sistema tedesco di stampo renano anche dopo l’inevitabile caduta dell’euro – sono parole di Le Monde Diplomatique, relativamente all’inevitabile fallimento del progetto europeo incentrato sulla moneta unica–.

STA DI FATTO CHE QUESTO DISEGNO SCELLERATO SULLA PELLE DELL’ITALIA E DEGLI ITALIANI sta attuando proprio quanto vorrebbe la Germania con il fine da una parte di trasformare il suo più grande competitor manifatturiero continentale – l’ ITALIA –  in una sacca di manodopera a basso costo in un contesto desertificato industrialmente che regala ogni giorno migliaia di talenti e professionisti a buon mercato alle potenze economiche straniere ( e in grande rilevanza tedesche) formati costosamente in Patria e costretti ad emigrare.

NON MI RESTA CHE SPERARE IN UN SUSSULTO DI ORGOGLIO E DIGNITA’ DEL POPOLO ITALIANO INTONANDO LE NOTE DEL    

“Va, pensiero”

metafora della condizione dell’Italia, assoggettata all’epoca al dominio austriaco.

600px-Va,_pensiero                                   *APPROFONDIMENTI*

Il ministro dell'Economia Fabrizio Saccomanni (a sinistra) con il suo omologo lituano Rimantas Sadzius (LAPRESSE / AP PHOTO / MINDAUGAS KULBIS)

Il ministro dell’Economia Fabrizio Saccomanni (a sinistra) con il suo omologo lituano Rimantas Sadzius (LAPRESSE / AP PHOTO / MINDAUGAS KULBIS)

GUIDO CARLI

GUIDO CARLI

 

Senator Barack Obama speaks with Economic Advisor Paul Volker (R) prior to rally on September 19, 2008 at the Bank United Center on the campus of the University of Miami in Coral Gables, Florida.

Senator Barack Obama speaks with Economic Advisor Paul Volker (R) prior to rally on September 19, 2008 at the Bank United Center on the campus of the University of Miami in Coral Gables, Florida.

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