Crisi dell’Euro: tassi bassi e riforme non bastano

Nuova proposta ISPI per rispondere alla crisi del credito

11 Luglio 2013

La sede della Banca Central Europea a Francoforte (foto: Ralph Orlowski/Getty Images)

La sede della Banca Central Europea a Francoforte (foto: Ralph Orlowski/Getty Images)

La BCE si è impegnata a mantenere una politica monetaria accomodante per tutto il 2014. La decisione di mantenere i tassi agli attuali livelli o addirittura inferiori è stata presa per permettere all’istituto di Francoforte di sostenere la ripresa dell’attività economica. Secondo le previsioni dell’Eurotower, infatti, la situazione economica dell’eurozona rimarrà grigia anche se dovrebbe stabilizzarsi nel corso dell’anno.

Nel proprio bollettino la Banca Centrale Europea ha inoltre rafforzato la propria richiesta verso i paesi della zona euro di impegnarsi in maniera determinata e costante per portare avanti riforme strutturali favorevoli alla crescita e all’occupazione e tener fede alle promesse già fatte.

Tuttavia, la determinazione della BCE a mantenere bassi i tassi di interesse e l’impegno degli stati potrebbero non essere sufficienti senza una riforma del sistema centralizzato di pagamenti interbancari, il cosiddetto TARGET2. In base a TARGET2 la BCE agisce da clearing house, regolamentando e contabilizzando deficit e surplus di ciascun sistema bancario nazionale dei paesi che partecipano al sistema (i 17 dell’Eurozona e altri 4 che non hanno ancora adottato l’Euro).

Nella loro analisi Franco Bruni, vicepresidente ISPI e professore all’Università Bocconi, e Andrea Papetti, Ph.D candidate della Stockholm School of Economics, hanno evidenziato come questo sistema amplifica anziché ridurre le divergenze tra i paesi della zona Euro, e non contribuisce alla reimmissione del credito nell’economia reale.

La proposta

Spiegata più approfonditamente nel paper “Bringing Money Back to the Real Economy, la proposta avanzataa consisterebbe, in sintesi, in una profonda riforma del TARGET2, dando di fatto avvio a un sistema di terza generazione (TARGET3). Gli autori propongono innanzitutto di distinguere formalmente tra operazioni di portafoglio e operazioni dirette all’economia reale. Attraverso un meccanismo di tassazione simmetrica, il sistema mira a sanzionare l’accumulo di squilibri eccessivi, disincentivando sia l’accumulo di passività sproporzionate da parte dei sistemi bancari in deficit e, al tempo stesso, il deposito inattivo alla BCE di capitale da parte delle banche centrali di paesi in surplus.

Policy-Focused Publication di Franco Bruni, vicepresidente ISPI e professore all’Università Bocconi, e Andrea Papetti, Ph.D candidate della Stockholm School of Economics, realizzata nell’ambito del progetto RAstaNEWS (VII programma quadro della Commissione europea) .

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